Luigi Milesi, detto Bigio, apre la sua prima pasticceria in Piazza Marconi. Questa diviene subito famosa per le sue brioches, la “torta tre gusti”, la dolce “polenta uccelli”, i “baci del Giopì” e per gli speciali “Biscotti di San Pellegrino”.
La Storia
La Pasticceria si sposta in Via Papa Giovanni e il luogo diventa punto di ritrovo per tutta la valle. I suoi biscotti, sempre più famosi, si diffondono in tutto il territorio, anche oltre la provincia.
Bigio, rappresentante ufficiale della maschera bergamasca, vince la “Maschera d’Oro” per il “Gioppino” in un concorso a Treviso. Nell’attuale pasticceria s possono ammirare i bellissimi gioppini, intagliati nel legno a fine Ottocento da autori ignoti. A queste maschere, che erano e sono i tesori del Bigio, viene data vita durante tutto l’anno nell’attigua piazzetta, in messe in scena di commedie ricavate dai vecchi e tradizionali canovacci.
L’attività viene portata avanti dal figlio Beppi e dalla sua famiglia. VIene acquisito un albergo e viene estesa la gamma di prodotti e servizi. Il complesso è dotato di uno splendido giardino e di una sala ristorante di inizio Novecento. All’albergo viene dato il nome “Bigio” in ricordo di un uomo che con la sua nobiltà d’animo ha saputo rappresentare l’intima essenza e il carattere della gente della terra bergamasca.
Bigio viene insignito “Cavaliere per Ordine e Merito” dal Presidente della Repubblica.
La struttura si rinnova senza tradire la tradizione della famiglia e della terra; anzi, riproponendo valori e prodotti tipici con servizi nuovi e idee inedite. L’albergo, il ristorante, la caffetteria, la pasticceria, propongono un mix di tradizione e di innovazione, grazie alla sensibilità e alla vitalità della generazione più giovane della Famiglia Milesi.
Nasce il Salone delle Feste